Sviluppo open source: migliorare i servizi pubblici grazie ad un approccio collaborativo
La registrazione della community call del 18 maggio è ora disponibile. Leggi la notizia e guarda il video
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La community si è riunita il 18 maggio per parlare di come lo sviluppo open source possa contribuire a rendere i servizi pubblici più aperti e di conseguenza migliorare l’esperienza degli utenti. Per far ciò abbiamo invitato chi ha lavorato a progetti virtuosi di servizi pubblici online, Vincenzo Di Nicola (INPS), Matteo Franci (SOGEI) e Daniele Tabellini (Dipartimento per la trasformazione digitale, nel team di Designers Italia). Parole chiave dell’incontro? Collaborazione, condivisione e partecipazione.
Vincenzo Di Nicola, che ha da poco contribuito al nuovo blog di Developers Italia{:target="_blank" rel="noopener noreferrer"}, ha spiegato perché “United we stand, divided we fall ”, ovvero: nella Pubblica Amministrazione, l’unione - e la collaborazione - fa la forza. Collaborazione che ha permesso il concretizzarsi del portale per la segnalazione tecnica di bugs bugs.inps.it{:target="_blank" rel="noopener noreferrer"}, la pubblicazione di Sirio - nuovo design system dell’ente - nonché la messa a disposizione per gli utenti del codice sorgente di alcune librerie INPS. Secondo Vincenzo, a essere open non deve essere solo il software ma anche l’approccio ai progetti.
Matteo Franci ha poi condiviso la sua esperienza con il progetto ANPR di SOGEI, mettendo in luce gli strumenti collaborativi e la loro importanza nel favorire una comunicazione veloce tra i principali attori coinvolti nel progetto. Ha quindi illustrato l’utilità di GitHub per azioni come l’issue tracking, il changelog e la creazione di avvisi e spiegato quali sono i processi sottostanti utilizzati.
Daniele Tabellini ha presentato “un piccolo passo per l’uomo ma un importante passo per la community”: l’aggiornamento di come-partecipo.italia.it{:target="_blank" rel="noopener noreferrer"} con nuovi percorsi per partecipare all’aggiornamento del design system del Paese e dell’importanza di creare una cultura aperta: open source sì ma anche open data, open design, apertura alla partecipazione e ai suggerimenti.
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